Ribattezzata comunemente come “occhio pigro”, l’ambliopia è una condizione caratterizzata da un indebolimento progressivo della vista di un occhio. Favorita – come vedremo – da uno sviluppo inefficace visivo e neuronale, l’occhio pigro è uno scenario che di solito si manifesta fin dai primi anni di vita, e che può trascinarsi fino all’età adulta a meno che non venga fronteggiato in maniera opportuna durante lo sviluppo giovanile del paziente.
Non è un caso che l’ambliopia costituisca ad oggi, anche in Italia, la principale causa di disabilità visiva che riguarda un solo occhio, e che se trascurata – purtroppo – possa condurre anche alla perdita permanente della vista.
Noi di Ottica ViewPoint, in questo articolo spieghiamo quali sono le cause dell’ambliopia, e come è possibile porvi rimedio. Se preferisci puoi già prenotare una visita grutita cliccando sul tasto "Prenota ora" scegliendo giorno ed ora a te più graditi.
Le cause dell’ambliopia
Per poter portare a compimento un utile approfondimento sull’ambliopia, è utile rammentare come con questa etichetta ci si riferisca a una visione ridotta in uno dei due occhi, a causa di uno scarso stimolo delle vie nervose che collegano il cervello all’occhio.
In tal senso, è piuttosto lungo l’elenco di motivazioni che potrebbero favorire l’ambliopia, considerato che potenzialmente può costituire un disturbo per il normale sviluppo visivo qualsiasi cosa che possa impattare su uno degli occhi, come lo strabismo o la differenza nella qualità di visione degli occhi, o ancora la cataratta.
I sintomi dell’ambliopia
Qualsiasi sia il motivo che ha fatto sorgere tale problema, l’ambliopia si concretizzerà come un deficit dell’acuità visiva di uno dei due occhi, con un livello di gravità più o meno profondo a seconda del paziente.
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare qualche riga fa, di solito l’occhio pigro si sviluppa nel bambino e… non sempre è facile cercare di capire se effettivamente il piccolo stia soffrendo di questa condizione, considerato che il piccolo potrebbe non rendersi conto dell’evoluzione di questa condizione, o comunicarla efficacemente.
È pertanto importante che il genitore stia molto attento nell’intercettare e interpretare i segnali che il bambino potrebbe lanciare, più o meno inavvertitamente.
Rappresentano ad esempio tipici sintomi di una possibile ambliopia, una bassa sensibilità al movimento o il movimento involontario di un occhio verso l’interno o verso l’esterno.
Ancora, i bambini che sono affetti da occhio pigro di solito hanno problemi a giudicare con precisione la distanza tra gli oggetti, rendendo così più arduo il compimento di alcune attività teoricamente molto semplici, come ad esempio il prendere una palla.
La diagnosi dell’ambliopia
L’occhio pigro deve essere prontamente diagnosticato e trattato (vedremo tra breve come). Ma come si effettua la diagnosi?
Generalmente i medici controllano la visione durante i controlli di routine a cui si bambini si sottopongono, soprattutto se hanno una storia familiare di problemi agli occhi, come strabismo o cataratta. Questo significa che se un bambino ha un occhio pigro, potrebbe essere in grado di arrivare a una diagnosi (e di conseguenza a un primo trattamento) prima che la condizione sia diventata troppo grave.
Si tenga conto che di solito il primo esame della vista completo che il bambino dovrebbe effettuare è intorno ai 4-5 anni, ovvero prima di entrare a scuola, e che i controlli successivi dovrebbero tenersi almeno una volta ogni 2 anni, salvo che non subentrino dei problemi più specifici.
Ne deriva che è ben possibile che l’ambliopia possa essere diagnosticata per la prima volta proprio intorno ai 4-5 anni.
La cura dell’ambliopia
Ma come si “cura” l’ambliopia? Quali sono i trattamenti di principale riferimento per poter contrastare questa condizione?
Nella stragrande maggioranza dei casi l’ambliopia viene trattata in due distinte fasi. Da una parte si cerca di correggere il problema di fondo, ad esempio mediante l’uso di lenti a contatto o occhiali che servano a correggere il difetto visivo. Successivamente, il bambino viene incoraggiato ad usare l’occhio più debole per poter favorire lo sviluppo corretto della visione. Un risultato che potrebbe essere ottenuto coprendo l’occhio dominante con una benda, o somministrando alcune gocce di atropina per poter compromettere in maniera temporanea la vista dello stesso.
In ogni caso, è bene non attendersi risultati immediati. Il recupero della vista dell’occhio pigro è infatti una procedura graduale che richiede diversi mesi.
Dunque, riassumendo:
nel caso di miopia, ipermetropia, astigmatismo, possiamo prescrivere degli occhiali o delle lenti correttive, che dovranno essere indossati costantemente dal bambino, il quale si dovrà sottoporre a regolari controlli. Gli occhiali potrebbero essere in grado di risolvere l’ambliopia anche senza dover ricorrere a ulteriori trattamenti;
tra le opzioni terapeutiche differenti ci sono quelle utili per poter incoraggiare l’uso dell’occhio ambliope, come ad esempio l’occlusione dell’occhio dominante con un cerotto opaco, direttamente sulla pelle sopra l’occhio dominante, in maniera tale che il bambino sia costretto ad usare l’alto. In alternativa, come già rammentato, potrebbe essere applicata una goccia di atropina al giorno o due volte alla settimana per offuscare temporaneamente la vista nell’occhio dominante e, dunque, stimolare indirettamente la vista nell’occhio più debole.
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